Il 10 novembre 2024 si è corsa la 41° edizione della Maratona di Atene, considerata l’“autentica” maratona per la sua origine che sfuma nella leggenda. Secondo quanto riportato dagli storici dell’epoca, nell’anno 490 a.C. l’alleanza delle città greche è chiamata ad affrontare l’esercito persiano sbarcato proprio nei pressi della città di Maratona.
Per invocare l’aiuto di Sparta, i greci decidono di inviare un emerodromo, cioè un messaggero a piedi: si tratta di Filippide, che non si perde d’animo e in poco più di un giorno copre i 225 km di distanza necessari.
Ma la vera leggenda di Filippide, e della prima maratona, nasce qualche giorno dopo: vistosi sconfitto, l’esercito persiano risale sulle navi e riparte per tornare in patria. L’eroico messaggero – che secondo alcuni storici indossa addirittura l’armatura completa – viene inviato ad Atene per comunicare la vittoria. Il timore è che, non avendo notizie dal campo di battaglia, gli ateniesi possano decidere di dare alle fiamme la città per non farla cadere in mano nemica. Filippide copre i circa 40 km che separano Maratona da Atene e, una volta giunto a destinazione, ha solo il tempo di pronunciare la famosa frase “Abbiamo vinto” prima di cadere morto per lo sforzo.
L’eco dell’epica impresa di Filippide è tale che nel 1896, in occasione delle prime Olimpiadi moderne svoltesi proprio ad Atene, la maratona viene inserita nel calendario di gare. La distanza odierna, i celebri 42.195 metri, fa invece il suo esordio a Londra nel 1908, quando il tracciato di gara, partito dal castello di Windsor, viene allungato per farlo finire esattamente sotto il palco reale occupato da re Edoardo VII.
A rendere speciale la maratona di Atene, poi, ci sono anche i tesori storici e architettonici toccati dal percorso, che passa all’ombra dell’acropoli e del Partenone e si conclude all’interno dello stadio Panathinaiko, uno degli impianti sportivi più antichi al mondo, palcoscenico nel 2004 della storica vittoria olimpica di Stefano Baldini.
Con una storia simile, ai nastri di partenza non poteva certo mancare un portacolori Dribbling, e infatti nostro Luca Inglese ha corso questa gara iconica concludendola in 3h59’07”, arrivando anche molto più fresco del povero Filippide! Complimenti!